Mayr Albert

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Della «musica inudibile» parlò a suo tempo Boezio. Ma con scarsi risultati se, dopo circa un millennio, le sue teorie furono accantonate nel dimenticatoio. E della musica inudibile si torrnerà a parlare (probabilmente in maniera un pò insolita) con Albert Mayr, domani pomeriggio alle 17:30 presso il Centro Multimediale «Quarto Santa Giusta». Secondo Albert Mayr, infatti, in diverse culture, sia pur a noi lontane temporalmente e geograficamente, convivono fenomeni sonori con fenomeni infrasonori (quelli inudibili). E questi concetti traggono origine, appunto, dalla tripartizione della musica di Boezio. Alla cosiddetta «musica instrumentalis», infatti, corrispondente al modo moderno di concepire le sette note, Boezio nella sua teoria, vi affiancava la musica «mundana» in riferimento ai cicli ambientali e la musica «humana», il risultato cioè della convivenza delle varie forze intellettuali, psichiche e fisiche nell’essere umano. Poi, i musicologi più recenti, non condividono la tripartizione boeziana, negandole ogni valore…e questo fino a qualche tempo fa, quando ricerche compiute in vari campi, hanno accertato la validità dei fondamenti delta musica «mundana» ed «humana», soprattutto in relazione ad un nuovo modo di concepire i rapporti ambientali. E su questi temi si soffermerà appunto Albert Mayr al «Quarto Santa Giusta» nell’incontro organizzato proprio per analizzare le caratteristiche della musica inudibile… lncontro, dall’emblematico sottotitolo «annotazioni per una ecologia del tempo». di ISOLINA SCARSELLA da Il

Messaggero 12 Marzo 1987


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