CELESTINO V E LE LUNETTE DI COLLEMAGGIO Mostra si Matteo Fraterno e Elisabetta Sonnino

30 Agosto - 10 Settembre 1996

l Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, in occasione della Perdonanza 1996, presenta nella propria sede una duplice esposizione sul tema celestiniano come contributo culturale di attualità alle celebrazioni in corso. Un settore è
costituito dal materiale grafico e fotografico relativo al recente restauro dei quattro dipinti murali esistenti sulle lunette esterne della basilica di Collemaggio, eseguito da Elisabetta Sonnino, con la d i r e z i o n e d e l l a Soprintendenza dei Beni A.A.A. e Storici per l’Abruzzo e con il finanziamento dell’lnternational Inner Wheel Club. L’altro settore è costituito da disegni preparatori originali del pittore Matteo Fraterno sul tema delle lunette stesse, per l’edizione numerata realizzata
da “Il Laboratorio / le edizioni” di Nola – collana “La parola e il segno”, con un testo di Iolanda Capriglione e un’incisione all’ acquaforte-acquatinta di Matteo Fraterno: “Collemaggio”.

l restauro di un’opera d’arte presuppone un’analisi ed uno studio per la conoscenza delle caratteristiche proprie del manufatto da conservare, dei fenomeni di degrado nelle sue forme e interazioni e dell’ambiente dove esso è situato. Prima di intervenire in qualsiasi modo sull’opera è importante inoltre considerare e conoscerne la storia, ripercorrere le vicende e le trasformazioni che l’oggetto o il monumento possono aver subito nel tempo, così da poterne meglio valutare non solo l’attuale stato di conservazione ma sopratutto le peculiarità stilistiche ed artistiche. Tutto questo richiede un particolare atteggiamento analitico e di studio che deve essere svincolato da qualsiasi pregiudizio e finalizzato alla conoscenza dell’oggetto nel senso più ampio del termine, nella consapevolezza che questo è il miglior modo per evidenziare i contenuti culturali dell’opera d’arte.
Il restauro presuppone quindi un tempo durante il quale si applicano metodologie proprie finalizzate alla conservazione ma anche a un tempo dedicato alla conoscenza dell’oggetto e del contesto in cui si trova e dove lo scambio di informazioni fra diverse professionalità è sempre prezioso. Tale procedura consente di “avvicinare” l’opera d’arte, svelarne dettagli inediti, confermare e smentire ipotesi e giudizi, concretizzando importanti occasioni di riflessione; è un momento di studio e di conoscenza che rende possibile la trasmissione al futuro dell’opera d’arte affinché sopravviva al più lungo possibile nel nostro tempo e nella nostra memoria. Questo tipo di riflessione e il desiderio di conservare le opere del passato è ormai vissuto come un’esigenza attuale che si inserisce in una sensibilità artistica contemporanea. Tutto ciò rende l’operazione di restauro un aspetto della nostra cultura perfettamente complementare nella sua realtà a quella che è l’attività dell’artista creatore. Ciò che è contemporaneo quindi non è propriamente l’opera d’arte restaurata, ma l’intenzione e la modernità dell’attuale concetto di conservazione; ed è altresì contemporaneo quello che può scaturire da un’azione creativa alimentata da un’esperienza di “conoscenza”. In questo senso le incisioni per “Collemaggio” di Matteo Fraterno manifestano il legame e l’ambito di confronto fra RESTAURO IN ARTE CONTEMPORANEA. Per l’artista il restauro diviene un pretesto per osservare con più attenzione antiche forme e soluzioni compositive da rivisitare, offrendoci una lettura, tra simbologie e storia, immaginifica e contemporanea.

Elisabetta Sonnino

 

IOLANDA CAPRIGLIONE

(Università di Napoli), critico d’arte ed autrice di numerosi libri d’arte e poesia

 

MATTEO FRATERNO

Nato a Napoli nel 1954, vive e lavora a Napoli, Roma, L’Aquila. Fra le mostre personali si menzionano le più recenti: Roma, galleria “Il Cortile”; Termoli, pinacoteca comunale; Spoleto, Fonti del Clitumno; Roma, Palazzo delle Esposi􀀀zioni, Roof garden; Napoli, studio Morra. Hanno scritto di lui: Achille Bonito Oliva, Giorgio de Marchi, Lòrànd Hegy, Konrad Oherhuher.

ELISABETTA SONNINO

Nata a Roma nel 1961, diplomata presso l’Istitulo Centrale del Restauro di Roma esercita la professione dal 1981, operando nel campo del restauro e della conservazione. Lavora principalmente presso Soprintendenze, Comuni e Musei Italiani. Tra i principali lavori eseguiti si : Tempio di Saturno, Foro Romano; Giotto, Basilica Superiore di Assisi; Andrea Mantegna, “Camera degli Sposi”, Manlova; Giulio Romano, Palazzo Te, Mantova; Palma il Vecchio, “Sacra Conversazione”, Capodimonte; S. Maria in VaI Proclaneta, Rosciolo, L’Aquila; Raffaello Sanzio, Villa Famesina, Roma. Principali pubblicazioni: Domus Aurea Neronis Storia dei Restauri – Ricerche e proposte di conservazione. Il restauro della Sala dei Giganti di Giulio Romano a Palazzo Te, Mantova. Due affreschi del Correggio in S. Andrea: “Osservazioni preliminari al restauro”. Calendario ”Italia 1991″, Pres. za del Consiglio dei Ministri, dip. (o per l’informazione e l’editoria. Due dipinti su tela di Tanzio da Varallo, indagini e intervento.

 

Le bibliografie risalgono al 1996

 

Comments are closed.