CELESTINO V – UNA STORIA MODERNA Mostra di Fabio Mauri

26 Agosto 2007

In occasione della Perdonanza Celestiniana 2007 si è tenuta presso il Muspac-Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea la mostra Celestino V, una storia moderna di Fabio Mauri.

Artista di rilievo internazionale, Fabio Mauri è molto legato alla città dell’Aquila. Con il Muspac ha collaborato in molte occasioni presentando conferenze, mostre, azioni e performance. Nel 1989, negli spazi di Via Crispomonti, ha presentato, in prima mondiale, l’atto in mostra o concerto da tavolo “Heidegger e la questione tedesca”, con la partecipazione, in veste di performer, del filosofo Giacomo Marramao.

Nel 1995 ha partecipato alla mostra “Ad Usum Fabricae”, organizzata da Tullio Catalano e Gianni Fileccia, svoltasi presso il Muspac (ex monastero di S.Maria dei Raccomandati) e la chiesa di San Domenico.

Nel 1996, nella stessa sede, ha eseguito le “prove aperte” della notissima performance “Che cosa è il fascismo”, già presentata per la prima volta a Roma nel 1971 ed eseguita anche presso la Kunsthalle di Klagenfurt.

Nel 2000 ha partecipato alla mostra “Annuale 2000 – Lo scandalo dello Spirito”, curata da Enrico Sconci e realizzata con il patrocinio dei Beni Culturali nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila.

Mauri è stato amico fraterno di Alberto Moravia e di Pier Paolo Pasolini fin dai tempi dell’adolescenza. Nella performance del 1975 “Intellettuale”, ha proiettato sul petto del regista il film “Il Vangelo secondo Matteo”, facendogli sperimentare sulla propria pelle gli effetti dell’opera.

Secondo una caratteristica costante delle sue opere ideologiche, l’autore ripropone spesso il tema del sacro. La sua “esperienza con Dio”, come egli stesso dice: “fu quella di un flirt (uso il termine troppo umano per rendere conto della sua natura pungentemente reale), smodato, indiscretissimo. Prescinderne era impossibile”. (da “Dio e la scena. L’esperienza dell’essere”).

Nell’opera su Celestino V un vissuto storico viene presentato in chiave essenziale, in modo che, dall’inevitabile confronto tra passato e presente, si alimenti il processo critico che egli stesso definisce “esercizio spirituale”, destinato all’individuazione e alla messa al bando delle false ideologie.

Per conoscere meglio l’attività artistica di Fabio Mauri consultare il sito www.fabiomauri.com


NOTA SU CELESTINO
Una storia moderna di Fabio Mauri

Una serie di fogli d’acquerello, i passepartout dipinti ad olio, incisi a secco, con date sconosciute ricorrenti (il 21), alcuni nomi e frasi brevi o più lunghe tratte dai Vangeli e dalla Bibbia.
Una storia a pezzi come quella di un artista, uno anonimo, dell’esistenza in generale, e di Celestino V.
Il corpo naviga in rapporto stretto con la religione.
I suoi bisogni coincidono con il dolore: ho fame, ho sete.
Al centro si disegna l’ordine interrogativo dell’esistenza.
Chi decifra le frasi fa da filo di imbastitura a una storia, vera o simbolica,
uguale alla storia drammatica del mondo.
Eternità e temporalità scorrono intangibilmente parallele; in mezzo il vuoto di una memoria disabile.
Solo la morte non viene mai dimenticata.
Solo una coscienza inesatta resta a l’uomo.
L’incertezza globale si erige in luogo di una fede costruita.
Una cattedrale terrena, un paradosso.
L’usuale e l’inesplicabile si fanno abituali. Senza fini propri.
Uno scambio tra codici diversi di linguaggio muto.
La croce spezzata, (la metto, non la metto?), è simbolo della religione irreligione moderna.
O forse è simbolo della croce.
Simula un cavalletto. Allude al papa autodisdetto. Un accurato design del dolore, incompleto, dell’esistenza.
L’enigma, per via di memoria storica, si riforma attualmente intero, reintegra l’obbligo ragionevole di una inevitabile attesa.
Una mostra che non mostra.
L’invisibile non ama apparire oltre l’apparenza. L’apparenza basta, da tempo.

Fabio Mauri

mauri

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