LABORATORI DIDATTICI sulla mostra "Ritratti di donna"

08 - 22 Marzo 2014

In occasione della giornata internazionale della donna il Mu.Sp.A.C. ha reso omaggio al mondo femminile proponendo un’esposizione che, attra- verso la fotografia e l’arte contemporanea, ha potuto sollecitare un dibattito sulla figura e sul ruolo della donna nella moderna società. Sog- getto ispiratore per il linguaggio dell’arte, corpo e spirito, passione e sentimento, amor sacro e amor profano, madre e amante, la donna è stata rappresentata in tutte le sue sfaccetta- ture. Volti, sguardi, espressioni esprimono l’uni- verso femminile attraverso opere d’intensa suggestione che esaltano i canoni estetici, i sogni, le aspirazioni, la dimensione psicologica, inconscia ed onirica della donna. La figura femminile di- viene, così, simbolo del sogno, della speranza e del desiderio. L’analisi delle opere evidenzia i ca- ratteri d’irrazionalità, creatività, emotività, sen- sualità ed al contempo mostra la condizione socio-culturale femminile, caratterizzata spesso da assenza, esclusione, oppressione. La mostra parte da “Ninna Nanna” di Claudio Asquini, che esprime il desiderio di maternità e di nuova vita; procede con l’opera di Daniela Perego, dove la conquista della dimensione dell’abitare rappre- senta per la donna una condizione di felicità; per concludersi con “Veroniche” di Francesca De Ru- beis in cui la donna, essere forte e delicato, di- viene archetipo per eccellenza, figura portatrice di molteplici significati nelle sfere del sacro e del profano. In questa occasione il museo, inteso come luogo d’interattività e mediatore di signifi- cati, vuole insegnare a guardare e ad interrogarsi

partendo dall’immagine, per rispondere ai quesiti che le opere pongono, invitando gli osservatori ad uno sguardo attivo/produttivo.
I laboratori ludico-creativi, organizzati in questa occasione, sono stati divisi in giornate e prope- deutici al percorso didattico tenuto dagli operatori museali.

Nel primo incontro, dopo aver ascoltato una breve presentazione dell’opera di Lucia Piccioni, ispirata a “Esercizi di stile” di Quineau, i bambini hanno trascritto, nel libretto messo a disposi- zione, i propri esercizi di stile, sperimentando diversi codici di lettura della realtà. In un secondo momento, a partire dall’immagine/cartolina della nicchia di S. Bernardino ispirata all’opera di Natalia Faragalli, i bambini, disegnando all’interno la propria opera, hanno potuto sperimentare gli strumenti d’analisi percettiva (linea, colore, volume, composizione, costruzione, ecc.) e giocare con la realtà, costruendo il senso, la funzione e la forma degli oggetti che ci circondano quotidianamente. L’idea è nata dal progetto di riqualificazione delle edicole architettoniche promosso dal MU.SP.A.C. con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il bene culturale in questione. Il laboratorio successivo, ispirato all’opera di Ale Senso, è stato dedicato alla tecnica del collage e ha consentito ai bambini di sperimentare nuove forme espressive e materiali non ordinari tramite la stesura di un autoritratto ispirato alla street art ed al mondo del fumetto.

Considerando poi l’opera della Perego in cui la dimensione dell’abitare diviene conquista della felicità, i piccoli partecipanti hanno disegnato la propria casa dei sogni (intesa come luogo degli affetti, di protezione e serenità) aggiungendo elementi coerenti con un’immagine ideale.
Riuniti in uno spazio di socializzazione e di condivisione, gli alunni, assorti nel gioco, hanno avuto la possibilità di evocare memorie, esperienze, di esprimere emozioni, sensazioni attraverso i segni, le figure ed i colori, dando forma alla loro interiorità.

Traendo ispirazione dall’opera “Eva” di Marcello Di Donato con espliciti riferimenti al film “Blow up” di Michelangelo Antonioni,i bambini hanno acquisito una nuova capacità di lettura dell’im- magine, presentata non nel suo insieme, ma attraverso l’espediente della scomposizione. Ogni museo è una potenziale fucina di storie, ossia un luogo in cui ciascun oggetto custodisce in sé una storia da raccontare. Partendo da questo presupposto si è tentato, nell’ultima sessione, di coinvolgere i giovani come spettatori attivi: attraverso la scrittura di un testo narrativo, dando sfogo all’immaginazione, gli alunni hanno avuto la possibilità d’identificarsi con le situazioni ed i personaggi per renderli vivi.

Le emozioni e le sensazioni dei bambini, raccolte durante gli incontri e documentate anche at- traverso le immagini e le loro narrazioni, divengono importanti elementi d’analisi dell’esperienza formativa e punti di partenza per nuovi percorsi.

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