CARNEVALE PERSIANO – Noorooz Festa del carnevale con danze, musiche e recita di poesie

21 Marzo 1997

Il Noorooz anche detto Norouz o, nelle fonti arabe, Nayruz, è una ricorrenza della tradizione che celebra il nuovo anno. Si festeggia in Iran, Kurdistan, Azerbaijan, Afghanistan, Albania, Georgia, in vari paesi dell’Asia Centrale come il Turkmenistan, il Tajikistan, l’Uzbekistan, il Kyrgyzstan e il Kazakhstan, e presso le comunità iraniane in Iraq, Pakistan, Turchia, ed in molti altri Paesi. Ricorre il 21 marzo, sebbene in alcune località lo si festeggi il 20 o il 22, e viene di fatto a coincidere con l’equinozio di primavera. Nato in ambito persiano pre-islamico, e inizialmente festa sacra zoroastriana, il Noorooz viene celebrato da molti Sufi e dai Baha’i. Nei paesi iranici che computano il tempo in base a un calendario lunisolare (detto Hijri-Shamsi, cioè “egira solare”) è considerata una festa profana, simile al capodanno in occidente. Oltre a rappresentare la data di inizio del calendario legale iraniano e baha’i, il Noorooz viene anche festeggiato come data di inizio della primavera. L’Iran è il Paese dove è nata questa festa e dove la tradizione è probabilmente più sentita. Il periodo preparatorio alla festa inizia già nel mese di Esfand, l’ultimo dell’anno nel calendario persiano nonché l’ultimo mese dell’inverno. I festeggiamenti prevedono varie tradizioni e rituali. I più importanti sono: l’Khane Tekani, il Chaharshanbe Suri e soprattutto la consumazione dell’ Haft Sîn, il pasto tradizionale.


Etimologia

Il termine deriva dall’associazione di due parole antico-persiane: nave (“nuovo”) e (“giorno”), e significa quindi “nuovo giorno”. Anche nel moderno persiano ha mantenuto lo stesso significato, in quanto no vuol dire “nuovo” e rouz “giorno”. Stando a fonti che risalgono al II secolo d.C. il termine veniva utilizzato già durante l’Impero Partico e Sasanide, ma la festa veniva già celebrata durante il periodo degli Achemenidi ed era il giorno in cui i popoli sottomessi portavano i doni all’imperatore.


La storia e il folklore

Stando alla tradizione mitologica iraniana, il Noorooz viene fatto risalire a circa 15.000 anni fa, all’epoca del leggendario re persiano Yima. Figura mitica dello zoroastrismo, Yima viene solitamente indicato dalla tradizione come l’ideatore della festività, che allora era una celebrazione dell’arrivo della primavera. In seguito Zoroastro riorganizzò la festività in onore di Ahura Mazda, divinità principale del pantheon iraniano pre islamico. Recenti ricerche attestano come dodici secoli dopo, nel 487 a.C., l’imperatore persiano Dario fece celebrare, con grandi preparativi, il Noorooz nel suo palazzo reale a Persepoli; in quell’anno, infatti, il sole cadde esattamente al centro dell’osservatorio astronomico costruito nel palazzo; questo evento eccezionale, previsto dagli astronomi persiani, venne visto come un segno di buon auspicio per il Regno. Successivamente divenne festa nazionale dell’Impero Persiano sotto la dinastia dei Parti; le più ampie documentazioni dei festeggiamenti del Noorooz in tempi antichi risalgono però all’epoca di Ardashir I, capostipite della dinastia dei Sasanidi. Durante questa dinastia, infatti, il Noorooz divenne la festività più importante dell’anno e, sempre in quest’epoca, vennero introdotte tradizioni quali l’udienza pubblica del sovrano, l’amnistia ai prigionieri e lo scambio di doni. Il Noorooz fu una delle poche festività dell’antica Persia a sopravvivere all’avvento degli Arabi nel 650 d.C; i primi musulmani incorporano infatti la festività insieme alle feste solenni del loro calendario, anche se ne eliminano gli aspetti più strettamente legati allo Zoroastrismo. La tradizione passò attraverso il periodo del Califfato fino ad arrivare, in molti aspetti immutata, fino ad oggi.


Haft Sîn

L’Haft Sîn è il pasto tradizionale del Noorooz e la sua consumazione ne costituisce l’evento cardine. Oltre alle portate vere e proprie, l’Haft Sîn è costituito anche dal particolare modo di disporre e di imbandire la tavola, che viene adornata nel modo più ordinato ed esteticamente bello possibile, con fiori ed oggetti simbolici. Il pasto vero e proprio è comunque costituito da sette portate, ognuna delle quale con un nome che inizia con la lettera ‘S’ -Sî nell’alfabeto persiano.


Khane Tekani

Il Khane Tekani è il rito che apre i festeggiamenti del Noorooz e consiste nella completa pulizia e messa a nuovo della propria casa. Costituisce un riferimento al rinnovamento della natura che avviene in primavera. La tradizione comprende anche l’acquisto di vestiti nuovi e la decorazione delle case con fiori come il giacinto e il tulipano. Il Khane Tekani inizia usualmente 12 giorni prima del Noorooz. Durante questi giorni ogni famiglia si dedica alla pulizia della casa e alle visite ai parenti e agli amici. Queste visite ai familiari e agli amici stretti sono una componente fondamentale del Noorooz iraniano e raggiungono l’apice nel giorno della festività vera e propria, in cui tutti si riuniscono intorno a una tavola imbandita apparecchiata con il pranzo tradizionale, l’Haft Sîn, e si scambiano doni.

L'Assessore alla cultura del Comune dell'Aquila, Alfredo Moroni, presenta la manifestazione

Comments are closed.