W Performance personale di Franco Fiorillo

8 Marzo 2007

FRANCO FIORILLO works

 

L’operazione artistica «W», di Franco Fiorillo, curata per il taglio critico da Paola Ardizzola, è una personale-performance articolata nei diversi ambiti espressivi. La data, 8 marzo, è espressamente voluta in quanto l’happening è dedicato alle donne. La sezione arti visive consta di differenti elementi: la teca-concerto mozartiana «nachtschreine» e «wolume» una parete composta da inediti libri d’artista dedicati alle donne in guerra. La proiezione digitale w-submedia è composta da alcune decine di migliaia di frames subliminali, (volti) che si alternano in maniera casuale, ad intervalli di un ventiquattresimo di secondo. La sezione web prevede l’esecuzione di un inedito “Evoked Potential” del compositore Giorgio Sollazzi, per l’interpretazione del soprano Patrizia Morandini in collegamento web da Firenze. È prevista una sezione di poesia visiva con letture di lettere-opere della scultrice romana Patrizia Solazzi.

 

BEI DIESEN WORTEN

A queste parole

 

In W., complessa Werk (opera) dedicata alle donne, Franco Fiorillo racconta una e tante differenti storie, le storie incrociate di W. come Wolfgang e di W. come Women.

Wolfgang è geniale e impertinente, sempre alle prese con un Wunsch (desiderio) di creare, una Wurst (salsiccia) da mangiare e una Wut (furia) da placare.

Le donne sono sempre in bilico fra una Whal (scelta) da fare, una Wahn (illusione) da assecondare e un Wahr (vero) da conservare.

Wolfgang/Wildfang (bambino vivace) nella musica operistica ha giocato a raccontare, con sublime perfezione, storie di Weib (donna), di Wicht (omiciattolo), di Weltbegluker (benefattore del mondo) e di Weltabaumeister (costruttore del mondo), dove ogni personaggio incarna una sfaccettatura del Mozart Wanderer (viandante) sulle strade di un Welt (mondo) – che in tedesco risulta sorprendentemente di genere femminile – senza paura di dire sempre e comunque die Wahrheit – die Wahrheit, sei sie auch verbrechen! (la verità – la verità, fosse anche un delitto!, Pamina) con la modestia di chi afferma Ich verlang’auch im Grunde gar keine Weisheit (Poi in fondo io non pretendo affatto alcuna saggezza, Papageno). La Wohlklang (melodia, armonia) del lavoro di Franco Fiorillo è melodia nelle strutturate presenze musicali (Sollazzi, Morandini) di un certo Wcht (peso), che rapiscono come un Wirbel (vortice), e armonia nelle parcellizzazioni performative dell’happening artistico W.; la proiezione digitale w-submedia, benchè fatta di immagini, si fissa nella mente del fruitore come un Wortflub (fiume di parole) che non placa la Wissendrang (bramosia di sapere) che cosa c’è, quale storia quale Wahrheit (verità) dietro il volto di ogni donna. C’è una vita delle donne che se trascurata sarebbe Wohnungslos (senza dimora) ma che è intimamente custodita nei libri inviolabili – Wolume – che l’artista assembla ordinatamente, eliminando ed eludendo le gerarchie fra donna e donna: tutte, famose e non, hanno una storia che ci raggiunge come uno Watsche (schiaffo) e che merita di essere ricordata, rispettatata, raccontata. Wolfgang questo lo sapeva e ora rispettoso ora irriverente ha miscelato la Wankelmut (incostanza) e la Wagemut (audacia) delle donne – secondo lo stereotipo dell’epoca – mai prescindendo da una caratterizzazione attenta che parla del Weh (dolore) e della Wunde (ferita) delle donne che sa comunque trasformarsi in Wunder (miracolo). In Wehr (difesa) delle donne Mozart riconosce che Immer ohne Weibchen leben ware wahrlich Hollenglut! (Vivere sempre senza una donna sarebbe davvero il fuoco dell’inferno, Monostatos) e non esita a raccontare in musica anche della Wille (volontà) delle donne che come una Welle (onda) ha la forza di soprastare ed assorbire in se la Wirre (confusione) che gli uomini generano. Alla fine della fruizione dell’opera, vinciamo una Wett (scommessa): seguendo la Weg (strada) che Fiorillo ha percorso, Wir (noi) giungiamo alla stessa certezza mozartiana Nichtes Edlers sei, als Weib und Mann. Mann und Weib, und Weib und Mann, reichen an die Gottheit an (nulla è piùnobile di un uomo e una donna. L’uomo con la donna e la donna con l’uomo s’innalzano fino alla divinità, Papageno e Tamina insieme).

Credit: W.A. Mozart, Die Zauberflote, 1791

 

Paola Ardizzola

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