Riprendono gli appuntamenti del MU.SP.A.C. con la rassegna di ART e CINEMA, progetto iniziato 1984 nella sede di via Crispomonti e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.
La rassegna di ottobre sarà un viaggio nel cuore pulsante della creatività italiana attraverso tre documentari che raccontano figure e movimenti fondamentali dell’arte e della cultura del Novecento. Un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte nella società, tra ribellione, memoria e ricerca.
In programma:
SABATO 4 OTTOBRE ore 19,00
Fabio Mauri – GRAN SERATA FUTURISTA 1909-1930
Rievocazione critica delle celebri serate futuriste del primo Novecento, lo spettacolo di Fabio Mauri, messo in scena per la prima volta nel 1980 al Teatro Comunale dell’Aquila, rappresenta con forza l’estetica provocatoria dell’avanguardia storica. Attraverso performance, letture, suoni e azioni teatrali – realizzate in collaborazione con studenti e docenti dell’Accademia di Belle Arti aquilana – Mauri trasforma l’omaggio in riflessione. Un’opera di forte impatto visivo e concettuale, tra teatro, memoria e ideologia.
DOMENICA 5 OTTOBRE ore 18,00
ANDREA PAZIENZA – FINO ALL’ESTREMO
Un ritratto vivido e coinvolgente del genio ribelle del fumetto italiano. Il documentario ricostruisce, attraverso testimonianze e materiali d’archivio, messe a confronto con resti visivi delle sue tavole che via via si animano, la vita intensa e breve di Andrea Pazienza, artista visionario e simbolo della controcultura degli anni ’70 e ’80.
LUNEDI’ 6 OTTOBRE ore 18,00
ARTE POVERA – APPUNTI PER LA STORIA
Un documento essenziale per comprendere uno dei movimenti artistici più rivoluzionari del XX secolo. Attraverso interviste, filmati d’epoca e materiali inediti, il film ripercorre la nascita e l’evoluzione dell’Arte Povera, con la voce dei suoi protagonisti e lo sguardo critico di Germano Celant. Include materiale d’epoca, filmati originali, interviste e testimonianze dirette da galleristi, critici, famigliari e fotografi, che aiutano a ricostruire non solo le opere ma anche il contesto culturale, sociale e politico in cui il movimento è nato.






